Politica
21 Maggio 2015
I 5Stelle chiederanno le dimissioni dei vertici dell'amministrazione: "Crisi senza precedenti"

“Comune, un buco da 12 milioni di euro”

di Marco Zavagli | 3 min
Ilaria Morghen

Ilaria Morghen

Una manovra economica “elaborata in diversi momenti e in maniera non sistematica”, vincolata al rispetto del patto di stabilità (quest’anno sceso a 3,2 milioni di euro contro i 7,8 dell’anno precedente), che tiene conto di “due consistenti accantonamenti” (il fondo di riserva, per i rischi generali, che arriva alla capienza massima consentita di 2,2 milioni e quello per la causa contro Dexia per la rescissione unilaterale del contratto sui derivati di oltre 3,5 milioni). E che vede mancate entrate per più di 4 milioni di euro e maggiori spese per 7 milioni (“di cui circa la metà in manutenzioni ordinarie”).

Sono gli ingredienti del buco del bilancio del Comune di Ferrara. “Un buco di circa 12 milioni di euro”. Una torta indigesta che i rappresentanti delle opposizioni si sono fatti analizzare dai revisori dei conti e che finisce sul menu delle nuove tasse chieste dall’amministrazione ai cittadini. Nuove tasse, ricordiamo, giustificate dalla giunta in quattro diverse maniere nell’arco di dieci giorni, man mano che Estense.com contestava la bontà delle giustificazioni rese da Tagliani prima e dall’assessore Vaccari poi.

Ora a gridare allo scandalo è il Movimento 5 Stelle, che parla di “una voragine che non può essere giustificata soltanto con le sofferenze degli enti locali legate ai pur folli meccanismi dei vincoli o ai tagli imposti dai governi, ma che denota una palese incapacità da parte di questa amministrazione, a partire dalla coppia Tagliani-Marattin per arrivare all’attuale assessore, nella programmazione delle spese e nella riscossione delle entrate”.

Tra le entrate messe a bilancio e mai riscosse vi sono anche 500mila euro di multe, “un giochetto contabile inaugurato nella scorsa legislatura e definito, dagli stessi revisori, ‘eticamente riprovevole‘”.

C’è spazio anche per il deficit da 1,4 milioni dell’Asp, di cui il Comune è detentore del 98% delle quote e ne ha in tale qualità approvato i bilanci fino ad oggi. “Ora è evidente – attaccano i grillini estensi – come la priorità sia quella di trovare ossigeno per far fronte ai pagamenti e che l’aumento delle tasse a cittadini e imprese, con Irpef e Imu ,diventa la via più semplice e sicura per una squadra di amministratori incapaci e intrappolati nella ragnatela di clientele vecchie e nuove che non può essere intaccata, pena il crollo dell’intero sistema di controllo e di potere Pd sulla città”.

Per il M5S di Ferrara la manovra odierna è l’apice di “una crisi politica senza precedenti” che è riuscita a ricompattare le opposizioni. Che a loro volta “si preparano a una dura e lunga battaglia in tutte le sedi istituzionali per impedire il varo della manovra di innalzamento tasse, chiedono tempo per individuare responsabilità oggettive e valutare altre strade per far fronte alla situazione di emergenza”.

Non solo. Le minoranze in consiglio, assicurano i grillini, chiederanno anche “le dimissioni dei vertici dell’amministrazione e per dare il giusto peso alla battaglia politica chiedono una partecipazione numerosa e consapevole da parte di tutta la cittadinanza alla manifestazione di domani, venerdì 22 alle 18”.

Il M5S lo chiede a’ pensionati, “che sono numerosi e in crescente sofferenza”, ai giovani “che stanno per abbandonare questa città in agonia”, ai disoccupati “disperati e a quelli che, se cercano di ricostruire qualcosa, vengono travolti da balzelli e burocrazia asfissiante”; a chi lavora “e non ce la fa più a pagare le bollette di “mamma Hera” e le tasse sul lavoro e la casa”; alle imprese di ogni settore (agricolo, commerciale, turistico e artigiano), “quelle che resistono in questa palude e che si vedrebbero aumentare la tassazione già insostenibile, su immobili, capannoni e terreni, non beni di lusso, ma mezzi di produzione funzionali alla propria attività”.

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